Project Description
Sapori del territorio
Erbette spontanee
Lo sapevi che ...
Le erbe spontanee che crescono ai margini di campi, boschi e argini, sono stati per lungo tempo la base di quei piatti poveri che grazie alla creatività e alla passione oggi appartengono alla tradizione gastronomica del territorio euganeo..
Ricette
Molteplici erbe spontanee commestibili crescono naturalmente lunga la strada del vino dei Colli Euganei, e vengono spesso utilizzate nelle ricette locali per insaporire e impreziosire risotti, frittate, arrosti.
Ma gli usi in cucina sono veramente vari e gustosi.
Alcuni dei loro allegri nomi: rampusoi, pisacani, bruscandoi, gainee, sparesee.
BRUSCANDOLI: Il luppolo e’ una pianta erbacea rampicante che cresce spontaneamente lungo le siepi, le radure dei boschi e i fossi dei colli euganei, dove viene chiamato “bruscandolo”. È’ conosciuto soprattutto per la preparazione della birra, ma nel territorio euganeo viene da sempre usato per arricchire piatti della tradizione gastronomica. Raccolto in primavera, il suo gusto gradevole rallegra la tavola con risotti, minestre e creme e si sposa magnificamente/molto bene con uova e frittate.
RAMPUSSOLO: Il suo nome deriva da “rampunculus”, ossia ” piccola rapa” Le radici del raperonzolo, o meglio del rampussolo, chiamato così nel territorio dei colli euganei, vengono raccolte nei campi o ai margini dei vigneti dopo i geli invernali e il loro gusto tendente al dolce arricchisce i piatti di insalate con erbette di campo, o con i cuori di radicchio che la tradizione contadina vuole conditi con lardo fuso, in cui si è fatto evaporare un cucchiaio di aceto. Inoltre nelle zone alte dei colli Euganei si usa accompagnare i rampussoli a salami freschi o cotti ai ferri.
PISACANI: Nella simbologia il Tarassaco viene denominato il “Messaggero”, perchè i suoi acheni volano per chilometri attraversando laghi e mari: gli innamorati credevano che se riuscivano in un solo soffio a far involare tutti gli acheni, i loro sogni si sarebbero avverati. Il Tarassaco, cresce spontaneamente nei prati, nelle radure e nei terreni marginali dei Colli Euganei e viene comunemente chiamato Pissacan. I suoi fiori giallo oro attirano l’attenzione prima di trasformarsi in globi bianchi, custodi dei piccoli semi e che hanno la tipica forma a paracadute per facilitarne la dispersione con il vento. Nella tradizione gastronomica viene usato soprattutto lessato e passato in padella con aglio e pancetta, ma ottimo è anche nella versione cruda tagliato sottile.
CARLETTI: vengono chiamati anche Scrissioi e Gaeti.?? La Silene è un’erba che cresce spontaneamente tra i prati, i pascoli e nei campi e la zona dei Colli Euganei ne è da sempre ricca. La raccolta dei “carletti”, così vengono chiamati in dialetto, è in primavera e deve esser fatta con attenzione e delicatezza per non rovinare la piantina madre, che anno dopo anno continuerà a dare i deliziosi germogli. I carletti in cucina arricchiscono da sempre piatti locali come i risotti, le zuppe ma anche salse, minestre e frittate.
SPARESE: Plinio era ghiottissimo di asparagi e sorpreso dalle proprietà digestive li chiamava “prodigium ventris”. I germogli degli aspragi selvatici, in dialetto locale “sparese”, crescono ai margini dei boschi e dei prati. La raccolta dei teneri germogli in primavera, ha da sempre arricchito piatti che con il passare del tempo sono diventati una tradizione della nostra cucina: lessati si sposano molto bene con le uova sode, ma anche in frittata o nei risotti risultano eccezionali grazie al loro gusto delicato.
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