Una nuova visita, un giro nel cuore dei Colli Euganei, oggi andiamo a Faedo.

Ad accoglierci c’è Ivano Giacomin che dal 2006 dirige l’agriturismo Podere Villa Alessi.
L’azienda sorge in continuità del lavoro della precedente enoteca (che doveva suddividere i compiti con l’azienda vinicola del collega produttore Franco Zanovello di Cà Lustra) ma Ivano si è identificato di più nel lavoro di agricoltore che in quello di oste e così ha continuato il lavoro trasformandola in un vero e proprio agriturismo con alloggio.

La storia dell’azienda si affianca alla storia dei Colli Euganei, sorge infatti  in un luogo simbolico, proprio dove Isidoro Alessi fece la storia dell’archeologia dei Veneti Antichi.

Forse la storia ama giocare con le persone e trova loro sempre il posto giusto, qui infatti giungerà Ivano con la sua famiglia, tutta legata a doppio filo con la storia dei Colli Euganei e dell’archeologia padovana.

Il lavoro di Ivano e della sua famiglia si focalizza fin da subito sulla ricerca della qualità e sull’ospitalità tracciando la direzione, che oggi è ben delineata, dell’azienda multifunzionale.
Proprio la multifunzionalità sta assorbendo il lavoro di questo periodo, Villa Alessi offre prodotti agricoli, alloggio, ristorazione e fattoria didattica e punta a svilupparsi come fattoria sociale, dove l’approccio con il mondo della natura possa essere di supporto a situazioni di disagio.

Nell’azienda agricola l’allevamento degli animali tradizionali della campagna euganea, la bassa corte e i maiali.
Le galline padovane che con il oro ciuffi attirano sempre la curiosità dei bambini in visita.
I salami appesi a stagionare appesi alle aste (un tempo si appendevano nelle camere da letto, ora in una saletta dedicata): il risultato è sempre tanto sapore e tante possibilità di abbinarli ai vini della cantina.

In cucina le ricette di Podere Villa Alessi rispettano la tradizione, quella contadina, la semplicità dei prodotti di stagione e un po’ di fantasia, legati sempre alla voglia di riscoprire anche la tradizione culinaria più antica.
Così nasce il “coniglio alla Pedevenda” condito con pochissimi ingredienti arricchiti dal profumo delle bacche di ginepro.
La gallina in “canevera”, che si usava preparare al momento della macellazione del maiale, proprio perché la sua cottura richiedeva l’uso della vescica dell’animale e poi la “canevera” una canna palustre che serviva da sfiato.

E poi ancora i ficchi secchi con l’alloro: “figaini”, le marmellate, gli zaeti e le crostate, le torte tradizionali.

Girando per l’azienda non si può non restare catturati dalle pareti decorate, dove è narrata la storia del paesaggio della valle di Faedo.
Si notano gli orti, i vigneti, il bosco, i castelli e poi il paesaggio che si fa sempre più moderno. Lo sguardo si perde tra i particolari, sul filo della storia, immaginando il suono del vento tra gli alberi che porta con se le storie degli uomini e delle donne che hanno popolato la vallata al centro dei Colli.
Scendendo le scale si scende al “centro della terra” dove le pareti sono caratterizzate da decorazioni che ricordano la natura “vulcanica” dei nostri colli, milioni di anni sul fondo di un mare preistorico emergono nelle pietre a volte dure e resistenti della trachite, a volte friabili e rosse della scaglia.
Ivano ha voluto così rappresentare la storia geologica dei Colli Euganei, finendo il viaggio in cantina dove maturano i suoi vini.
Credo non potesse esserci un modo migliore per avvolgere, letteralmente, i suoi visitatori nella storia e nella produzione dell’azienda e del territorio. In cantina si capiscono i diversi terreni e i diversi vini, come non finire con un assaggio?
A completare la visita, una piccola raccolta di strumenti del lavoro, pietre e prodotti in trachite (elementi memori di una vecchia mostra, che Ivano vorrebbe riproporre, ma il tempo è sempre poco).

Nei progetti per il futuro invece c’è ancora molto da fare, per Ivano e il suo staff.
La ricerca di nuovi mercati, lo sviluppo di nuove proposte culturali e appuntamenti di approfondimento durante i quali unire cibo, vino, musica, poesia e creatività.

Ma il lavoro non si ferma, e allora ecco il progetto di recuperare una piccola valle con l’impianto di alberi della flora euganea, alberi da frutta di varietà antiche e abbandonate, arbusti aromatici.
Una valle dei profumi dimenticati. Un’aula all’aperto, l’avanguardia della didattica (alla faccia della buona scuola), dove raccogliere il sambuco, riscoprire i colori della natura i suoi profumi, i suoi odori, non filtrati dalla vita moderna in città.
Un luogo dove fermarsi magari in occasione di passeggiate notturne.

Ivano resta sempre con i piedi per terra, il suo lavoro si deve prima di tutto focalizzare sull’azienda agricola e concentrarsi sulla produzione vinicola e olearia, sull’allevamento delle api e sulla produzione di miele.

I suoi piedi sono ben saldi sulla trachitica terra euganea ma la sua testa è impegnata in mille lavori; lo dobbiamo lasciare alla gestione della sua azienda, le cose da fare sono sempre tante.

L’estate vi invita a fare un giro a Villa Alessi, il panorama al centro della terra è più verde che mai.

Ph: Ivano Giacomin