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Cabernet-Franc
Carménère - foto da wikipedia

Colli Euganei Carménère

Il vino Carménère ha un profilo aromatico estremamente interessante ed intenso.
Nei vigneti di pianura con terreni molto fertili e produzioni abbondanti produce un vino dalla spiccata caratteristica vegetale, non bene accetta dal mercato internazionale.
Su terreni magri ed asciutti, con buona esposizione e rese basse puó dare un vino di grande intensità aromatica con note speziate di pepe.
Sicuramente i Colli Euganei offrono le migliori interpretazioni di Carménére e questo è sicuramente un vitigno da valorizzare per la sua tipicità e per il fatto che sui Colli Euganei é arrivato un secolo e mezzo fa, dal Castello di Lispida fu portato alla scuola di viticoltura ed enologia di Conegliano nel 1877 e da li fu propagato per ripiantare i vigneti distrutti dalla fillossera in tutto il Nord Est.

Potete trovarlo in purezza, oppure all’interno del Colli Euganei Rosso o del Colli Euganeo Cabernet. E spesso (ad oggi: nella maggior parte dei casi) lo trovate con il nome erroneo di Cabernet Franc. Di seguito capirete perchè.

Ma che cos’è il Carménère?

Il Carménère è un’uva molto diffusa sui Colli Euganei, sebbene per molti decenni sia stata erroneamente chiamata Cabernet Franc. In realtà, sia sui Colli Euganei che nel resto del Veneto,  la maggioranza di quello che noi conosciamo come Cabernet Franc è in realtà Carménère; e solo una minoranza è Cabernet Franc vero e proprio.

La differenza era evidente, tanto che alcuni tra gli addetti ai lavori chiamavano il primo “Cabernet Franc italiano” e il secondo “Cabernet Franc francese”: infatti del primo (Carménère), sebbene originario della zona di Bordeaux, in Francia non se ne trova quasi più, mentre in Italia, e in particolare nel triveneto, se ne trovano migliaia di ettari; mentre del secondo (il vero Cabernet Franc) la presenza dalle nostre parti è ancora minoritaria soprattutto rispetto ai nostri cugini d’oltralpe. 

Carménère e Cabernet Franc: la storia di un equivoco… finalmente chiarito

Quando, nel 1872, i Conti Corinaldi importarono le varietà straniere sui Colli Euganei, piantandole nei loro possedimenti di lispida, insieme alle altre varietà c’era il Carménère, il quale fu però confuso erroneamente con il Cabernet Franc e per questo venne chiamato sempre in questo modo. Si pensava infatti che il Carménère fosse una sorta di variante del Cabernet Franc, e non una vera e propria varietà, nonostante le differenze fossero più d’una.

Lo stesso equivoco avvenne in Cile dove il Carménère arrivò e fu piantato pensando che fosse Merlot.

Fu solo in tempi molto recenti in cui ci si accorse di questi equivoci che furono chiariti definitivamente grazie all’analisi del DNA. Per cui si è cominciato ad utilizzare il nome Carménère in etichetta, e lo si trova sempre più di frequente; anche se è ancora consentito usare il nome “cabernet franc” in quanto, comprensibilmente, ragioni commerciali a volte rendono necessario un passaggio graduale finché la clientela si abitua a riconoscere il nuovo nome.

Il Carménère: caratteristiche botaniche della varietà

Come sanno i produttori il Carménère soffre di “colatura” in presenza di climi umidi, durante l’allegagione. Per questo a Bordeaux è stato abbandonato dopo che la fillossera aveva fatto piazza pulita della viticoltura. Inoltre è una varietà incline alla virosi, per questo le foglie si tingono di rosso in autunno (da cui il nome dal colore “carminio”).
Si differenzia dalle altre varietà bordolesi perché ha le prime gemme sterili e per questo richiede potature lunghe (guyot).
Queste peculiarità lo rendono facilmente individuabile. Fu nel 1994 che il prof. Boursiquot, della scuola enologica di Montpellier, visitando il Cile si accorse che una parte dei vigneti indicati come Merlot erano in realtá Carmenere. La scoperta fu avvallata dall’università di Davis in California dove la genetista Carole Meredith condusse le indagini sul DNA.

In Italia si è occupato molto dello studio di questa varietà Attilio Scienza, Professore di viticoltura dell’Università di Milano. Insieme al prof. Mario Fregoni riuscirono a stabilire, nel 1986, che si trattava di una varietà completamente diversa dal Cabernet Franc, sebbene la certezza fu data solo dall’analisi del DNA dopo qualche anno e solo nel 1994 il Carménère fu registrato nel catalogo ufficiale delle uve. Per chi è interessato ad approfondire consigliamo questo link >>